Le intolleranze alimentari sono considerate “allergie”, seppur non possono essere definiti come allergie tradizionali. Quando una sostanza verso la quale si è intolleranti raggiunge il nostro organismo, le nostre difese (i globuli bianchi) vengono distolte dalla loro normale attività e si concentrano sull’aggressore: questo contribuisce alla diminuzione delle difese immunitarie generali.
Ad oggi non è possibile correlare le intolleranze alimentari ad una specifica causa.
Sempre più persone ritengono di avere un’allergia o intolleranza alimentare, ma a rigor di termine, i due concetti sono differenti, ed è importante comprenderlo per poter riconoscere ed adottare accorgimenti col manifestarsi dei sintomi.
L’allergia è una risposta del sistema immunitario a tutti i tipi di antigeni, non solo alimentari. Gli antigeni sono sostante che l’organismo non è in grado di riconoscere e che identifica come estranee: a seguito dell’assunzione di tali alimenti, il nostro sistema immunitario attiva anticorpi (classe IgE) che hanno la funzione di respingere o eliminare le sostante non riconosciute, e scatena un rilascio di mediatori chimici come istamine e prostaglandine.
In caso di reazioni allergiche la risposta è pressoché immediata, infatti si manifestano entro le 2-24 ore ore dall’assunzione dell’allergene e non dipendono dalla quantità di sostanza recepita: è sufficiente un quantitativo minimo per scatenare possibili reazioni cutanee, prurito al palato, persine manifestazioni più gravi come lo shock anafilattico. In questi casi, l’unica soluzione è la totale eliminazione dell’alimento dalla nostra dieta (normalmente gli alimenti considerati più a rischio sono: uova, latte, arachidi, grano).
Doveroso specificare che celiachia si differenzia dall’allergia al grano, in quanto la prima è caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, dove i sintomi si presentano a seguito dell’ingestione di glutine da soggetti geneticamente predisposti. L’intolleranza al latte si distingue dall’allergia al lattosio, in quanto è dovuta ad una carenza dell’enzima lattasi: ad ogni modo, in entrambi i casi, è necessario eliminare il latte, o alimenti a base di glutine, dalla propria dieta alimentare.
Intolleranze e sintomi
Le intolleranze sono reazioni avverse agli alimenti e sono causate dall’accumulo di sostante non tollerate dall’organismo, in particolare da alcuni tipi di proteine.
Anche in questo caso, il sistema immunitario scatena una risposta nell’organismo, attivando gli anticorpi di classe IgG. A differenze delle allergie, le intolleranze determinano reazioni tardive, i cui sintomi si manifestano dalle 48 alle 72 ore di distanza e sono proporzionali al quantitativo di sostanze introdotte. Il protrarsi di tale condizione, può determinare uno stato infiammatorio lieve ma persistente, in grado di alterare la permeabilità intestinale.
In realtà, il termine intolleranze alimentari è utilizzato impropriamente poichè l’intolleranza vera e propria non comporta un coinvolgimento del sistema immunitario ma è correlata a carenze metaboliche: fra queste la più comune è l’intolleranza al lattosio.
I sintomi delle cosiddette intolleranze alimentari o meglio, delle reazioni avverse agli alimenti, sono persistenti e spesso inducono a pensare a problematiche di diversa natura. Fra i più comuni e generali si possono citare stanchezza cronica, cefalea, difficoltà digestive, gonfiore addominale, dolore e crampi, diarrea o stitichezza, flautolenza, infiammazioni uro-genitali.
In Farmacia Guida è possibile effettuare il “Food Intolerance Test”, il quale consente, attraverso un prelievo di poche gocce di sangue, di individuare le reazioni avverse a proteine alimentari. Il test è utile per conoscere gli alimenti che possono disturbare il nostro organismo.
L’eliminazione, come l’eventuale reintroduzione dalla dieta quotidiana di questi alimenti deve essere comunque seguita da uno specialista in campo di nutrizione.